Spotify punta su IA, podcast e audiolibri per crescere

da | Giu 17, 2022 | Scienze e Tecnologia

Spotify, la piattaforma di streaming più grande del mondo, si è fissata degli obiettivi molto ambiziosi: conquistare 1 miliardo di utenti, ospitare 50 milioni di creator entro il 2030 e raggiungere $100 miliardi di ricavi annuali. E in più, rendere la piattaforma ancora più accessibile e coinvolgente grazie all’intelligenza artificiale.

Più utenti grazie a podcast e audiolibri

Gli obiettivi di crescita sono stati illustrati da Daniel Ek, amministratore delegato e co-fondatore della piattaforma, in occasione dell’Investor Day. Durante l’incontro con gli investitori, Ek ha confermato che attualmente Spotify conta 422 milioni di utenti, di cui 182 milioni abbonati a Spotify Premium, ed è presente in 183 Paesi. Per raggiungere gli obiettivi fissati, Spotify ha molto lavoro da fare: le entrate dovrebbero arrivare a decuplicarsi rispetto ai ricavi del 2021 di $11,4 miliardi.

Uno dei modi per raggiungere questo traguardo è puntare sui podcast e gli audiolibri. Durante l’Investor Day, è emerso che un terzo degli utenti di Spotify ascolta podcast (il 7% delle ore di ascolto totale sulla piattaforma) e il numero è destinato a crescere.

Secondo la chief content officer Dawn Ostroff, il settore dei podcast ha un valore pari a $20 miliardi. Ed Ek ha fatto sapere che gli investimenti già fatti sui podcast e audiolibri stanno già andando meglio delle aspettative, generando margini lordi del 28,5%. Non solo, l’anno scorso i podcast hanno generato $200 milioni, un aumento del 300% rispetto al 2020.

Investimenti, quindi, dal grandissimo potenziale che potrebbero generare, secondo le stime di Ek, margini compresi tra il 40% e 50%.

Accessibilità e coinvolgimento grazie a Sonantic

Spotify non punta solo sui contenuti, ma anche sulle nuove tecnologie. Qualche giorno fa ha acquisito Sonantic, una start-up che sfrutta l’intelligenza artificiale (IA) per trasformare in audio un testo scritto. La start-up è diventata abbastanza famosa di recente perché è stata usata nel film Top Gun: Maverick per ridare voce a Val Kilmer che a causa di un tumore alla gola ha perso la capacità di parlare quasi totalmente.

Grazie all’IA, la piattaforma sarà più accessibile per gli utenti non vedenti e non solo. Ziad Sultan, Vice President of Personalization di Spotify, ha dichiarato che l’integrazione con la tecnologia text-to-speech renderà ancora più coinvolgente la piattaforma e in modo sempre più personalizzato ma non è sceso nei dettagli.

Non è la prima volta che una piattaforma di streaming musicale investe nell’intelligenza artificiale. Nel febbraio scorso, Apple Music – principale concorrente di Spotify – ha acquisito AI Music, una piattaforma in grado di creare brani utilizzando l’IA e di produrne alcuni che si adattano al battito del cuore dell’utente.